Quali sono i princípi di poetica su cui si basa Catullo? Chi è Cornelio Nepote per Catullo? E soprattutto, quale significato assume il termine nugae nel primo carme della raccolta catulliana?
A queste e ad altre domande rispondo nella videolezione dedicata al carme I del liber di Catullo, una lirica importante perché nei suoi soli 10 versi si presenta come un piccolo ma denso manifesto della poetica catulliana (e neoterica più in generale).
Vi fornisco qui una traduzione verso per verso con alcune note grammaticali, rimandandovi per l’analisi ed il commento alla videolezione che vedete linkata in alto.
Nell’immagine in basso una delle lavagnette che vi presento nel video per permettervi di seguire meglio la lezione e prendere appunti 📝
Catullo, carme I: traduzione con note grammaticali
1 Cui dono lepidum novum libellum
A chi (cui: pronome interrogativo) posso donare (dono: l’uso dell’indicativo al posto del congiuntivo dubitativo/potenziale donem conferisce un tono più informale e colloquiale alla domanda; perciò anche in italiano è preferibile tradurre “posso” anziché “potrei” donare) un agile e nuovo libricino

2 arida modo pumice expolitum?
appena (modo) levigato (levigato di fresco) dall’arida pomice (compl. di causa efficiente in ablativo, meglio che compl. di mezzo, dato che expolitum è un participio passato e dunque passivo).
3 Corneli, tibi: namque tu solebas
A te, Cornelio (vocativo dei nomi della 2ª declinaz. in -ius): infatti tu eri solito
4 meas esse aliquid putare nugas
ritenere che (costruzione dei verba putandi seguiti da infinitiva) le mie poesiole fossero (= valessero) qualcosa
5 iam tum cum ausus es unus Italorum
già allora quando, unico (compl. predicativo del sogg. concordato al nominativo con un tu sottinteso) fra gli Italici (genitivo partitivo) osasti/hai osato (perfetto del verbo semideponente audeo, ausus sum, audère)
6 omne aevum tribus explicare chartis
esporre/illustrare una storia del mondo (lett. “tutta la storia”, quindi “storia universale, del mondo”) in tre volumi (chartis: figura retorica della sinèddoche, cioè la parte per il tutto: charta è propriamente il foglio di carta ma qui va ad indicare un libro)
7 doctis, Juppiter, et laboriosis.
piene di dottrina (dotte, erudite), per Giove, e di studio (cfr. le sudate carte di Leopardi).
8 / 9 Quare habe tibi quidquid hoc libelli, qualecumque: quod, o patrona virgo,
Perciò, ricevi (habe) questo (hoc) libricino (libelli è genitivo partitivo anche se la sua dipendenza è ambigua: da hoc o da quidquid?), per quel che è, qualunque esso sia (l’espressione è ridondante dato che i due pronomi indefiniti neutri quidquid qualecumque sono praticamente sinonimi): che esso (quod, nesso relativo, lett. “il quale”), o vergine Musa,
10 plus uno maneat perenne saeclo.
possa durare (maneat: congiuntivo desiderativo, proprio delle formule di augurio) più di una generazione.