La suocera di Terenzio: trama
Panfilo sposa Filomena, che tempo prima, senza sapere chi fosse, egli aveva violentato quando lei era ancora una ragazzina. Durante la colluttazione, le aveva anche strappato un anello, facendone poi dono alla sua amica Bacchide, giovane cortigiana. In seguito, il giovane parte per Imbro, senza aver comsumato l’amore con la sposa. È allora che lei però si ritrova… inspiegabilmente incinta! Che cosa avrà combinato visto che il marito non l’ha toccata?
Nella necessità di nascondere lo stato interessante della figlia, la madre se la riporta a casa sua e la dà per malata. Panfilo ritorna, scopre il parto e come prevedibile rifiuta di riprendersi in casa la moglie che ritiene fedifraga. Il padre di lui lo accusa di essere ancora innamorato di Bacchide, mentre gli altri personaggi, non sapendo la verità sul neonato, accusano la madre di lui (la suocera che dà il titolo alla commedia) di aver fatto scappare Filomena rendendosi insopportabile come tutte le suocere. Alla fine la madre di lei riconosce per caso indosso a Bacchide l’anello che la figlia portava quando era stata violentata. Avviene così il riconoscimento e Panfilo riprende a casa moglie e figlio.
La morale dell’humanitas
Questa la trama come raccontata in uno dei due sommari posti al principio delle edizioni della commedia. La suocera, “dramma borghese” (così è stato definito) i cui personaggi complessi e tormentati richiamano certo teatro e certa narrativa di Svevo e Pirandello. Le “maschere” che affibbiamo agli individui si rivelano pregiudizi, la prostituta Bacchide mostra un cuore nobile e salva il matrimonio dell’ex-amante; la suocera, insopportabile per definizione, non aveva nessuna colpa. E nella psicologia dei personaggi e nella trama Terenzio snoda la morale dell‘humanitas. Se volete approfondirla ed entrare nel vivo di questo capolavoro del teatro latino, ascoltate il mio video linkato in alto!