L’Epicureismo

Epicuro e Lucrezio

“L’Epicureismo” è il titolo di questo articolo di rimando alla mia videolezione dalla copertina che recita “L’Epicureismo in Lucrezio”: una lieve variazione per illustrare la circostanza che il vasto poema epico del latino Lucrezio rappresenta l’esposizione in versi della dottrina del filosofo greco Epicuro, vissuto ad Atene un secolo prima della composizione dell’opera. Va anzi aggiunto che è proprio grazie a Lucrezio che conosciamo molti aspetti dell’Epicureismo, dato che degli scritti del filosofo ci sono giunti solo frammenti e nessuna opera integrale.
Pertanto, come in altri casi procedono di pari passo letteratura e storia, in questo caso possiamo dire che parlare della filosofia epicurea equivale a parlare dell’opera letteraria di Lucrezio, e viceversa.

Per procedere con un’esposizione più chiara e ordinata ho comunque deciso di dedicare una videolezione ai principi generali dell’Epicureismo, così come emergono dal poema lucreziano, ed un’altra lezione al poema stesso nella sua struttura e composizione (De rerum natura di Lucrezio).

Etica epicurea: come raggiungere la felicità?

L’esposizione che troverete nel video incomincia con la dottrina epicurea del piacere: qual è l’esatto significato della celebre massima “la felicità consiste nel piacere”? Poche filosofie sono state travisate e vittime di luoghi comuni come l’Epicureismo, ritenuto nell’immaginario collettivo una dottrina di gaudenti dediti alla lussuria e a piaceri smodati. Niente di più lontano dall’autentico spirito di questa filosofia che, al contrario, predica la moderazione e il limite nei piaceri. Non l’avreste mai detto, vero? 😉 Eppure è proprio così e se ascolterete la mia spiegazione capirete in che senso: vi illustrerò il principio-chiave epicureo del piacere come assenza di dolore e di turbamento dell’anima (atarassìa, nel termine greco) e quelle che Epicuro (e quindi Lucrezio) considerano le principali cause del dolore e dell’umana sofferenza: la paura degli dèi, la paura della morte, le passioni e l’amore (secondo l’Epicureismo, un sentimento da fuggire come la peste!!).

Fisica epicurea: gli atomi e il vuoto

Nella seconda parte della lezione affronteremo la fisica epicurea, che risponde alla domanda dell’uomo di ogni tempo: come è nato il tutto e qual è dunque il senso dell’universo e del nostro vivere su questa terra?   
Secondo Epicuro, il mondo obbedisce ad un principio di casualità: la realtà tangibile si è formata in seguito ad aggregazioni di atomi che si muovono nel vuoto e dunque non c’è nessun provvidenzialismo e nessun disegno divino di una ipotetica “creazione”.
Conseguenza di questa affermazione è la dimostrazione della mortalità dell’anima: come ogni cosa, anche l’anima è formata da atomi che si disgregheranno alla morte del corpo.

Ascoltate la mia spiegazione completa e sono sicuro che vi appassionerete e, magari, ricaverete ottimi spunti per percorrere anche voi la vostra personale strada verso la felicità che, alla fine, è l’obiettivo di tutta la filosofia antica.