Leggere il Decameron
In questa serie di articoli troverete schede di lettura delle novelle del Decameron affrontate secondo la seguente scaletta:
✔️ scheda generale (narratore, protagonisti, argomento generale);
✔️ la geografia del Decameron: un Padlet 🌍 con la mappa dei luoghi delle novelle;
✔️ sintesi per sequenze;
✔️ il messaggio morale e il significato.
⚠️ Il contenuto di queste schede costituisce una guida/ausilio alla comprensione e NON sostituisce lo studio autonomo e la lettura del testo!
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Ascoltate anche le mie videolezioni introduttive alla lettura del Decameron: i link ai video di YouTube li trovate nei seguenti articoli:
La cornice del Decameron
La peste del Decameron
La brigata del Decameron: introduzione alla prima giornata
I temi del Decameron: Amore, Eros, Donna
I temi del Decameron: Religione, Fortuna
La novella di Rinaldo d’Esti: scheda generale
🔵 Giornata II, novella 2
🟠 Narrata da: Filostrato
🟢 Protagonisti: Rinaldo d’Esti, mercante di provincia vissuto al tempo del marchese Azzo VIII d’Este morto nel 1308; una giovane vedova amante del marchese
🟤 Spazio: dove si svolge la vicenda? Nei territori di Ferrara e Rovigo e in particolare a Castel Guiglielmo
🔴 Argomento generale: come tutte quelle della II Giornata, si tratta di una novella di peripezia: i protagonisti, scampando ad uno o più pericoli, attraverso una serie di vicissitudini riescono in maniera del tutto insperata a salvare se stessi e/o i loro beni (per un’analisi più approfondita del contenuto della novella leggi il commento al termine dell’articolo)
La geografia del Decameron: la mappa della II Giornata
Leggere il Decameron è anche un viaggio meraviglioso e avventuroso attraverso tutta l’Europa mediterranea, che Boccaccio con le sue novelle percorre in lungo e in largo, e ciò vale in particolar modo per questa seconda Giornata dedicata alle peripezie: le vicende dei suoi personaggi, alcune delle quali costituiscono veri e propri romanzi in miniatura, ci conducono da una città all’altra e da una costa all’altra del Mediterraneo, l’altro grande protagonista di questi splendidi racconti.
E come viaggiare senza una mappa? Divertitevi a visualizzare i luoghi della II Giornata con il mio PADLET DI VIAGGIO! ⛵️
Il padlet qui in basso contiene una mappa geografica della II Giornata del Decameron. Quelle colorate sono le icone di tutte le dieci novelle; facendo tap sulle schede in basso vi apparirà il luogo della novella corrispondente.
Se avete problemi a caricare la mappa dal sito potete visualizzarla direttamente cliccando sul link qui di seguito:
https://dsr.padlet.org/pierpaoloquattrone/la-geografia-del-decameron-ii-giornata-83bnai8d3vsyjzc9
La novella di Rinaldo d’Esti: riassunto per sequenze
1. Il mercante Rinaldo d’Esti, da Ferrara tornando a cavallo verso Verona insieme ad un suo servitore, si imbatte in una comitiva di furfanti dall’apparenza di mercanti e incautamente (“errore-madre”: cfr. commento sotto) si unisce a loro nel viaggio.
2. I malintenzionati, già decisi a turlupinarlo e derubarlo, in principio cercano di guadagnarsi la sua fiducia conversando piacevolmente, e fra le altre cose l’argomento cade su san Giuliano, protettore dei viandanti, a cui Rinaldo si dichiara devoto: afferma di recitargli sempre un paternoster prima di mettersi in viaggio e perciò di sentirsi al sicuro (il che scatena, come prevedibile, il tacito sarcasmo di uno dei delinquenti).
3. Scesa la notte e trovandosi in un luogo isolato, i furfanti assalgono e derubano Rinaldo, mentre il fante si dà alla fuga e si dirige verso il borgo più vicino, castel Guiglielmo.
4. Non sapendo che fare e trovandosi solo, anche Rinaldo si dirige al trotto verso lo stesso borgo ma essendo notte fonda trova le porte chiuse; per non morire di freddo si rannicchia allora sotto una casa che sporgeva dalle mura del borgo e si copre con della paglia. Nella casa vive una giovane vedova, amante del marchese di Ferrara.
5. La donna ode i lamenti di Rinaldo e manda la sua fante a controllare: entrambe, impietositesi, gli danno ospitalità. Per avventura quella notte la vedova avrebbe dovuto avere un convegno amoroso con il marchese ma egli l’aveva informata che per un imprevisto sarebbe dovuto partire; nella casa erano pertanto pronti un bagno caldo e una cena, che la donna volentieri offre all’ospite oltre a dei vestiti puliti.
5. Già avendo desto in corpo il concupiscibile appetito per l’aspettativa della notte con il marchese, poi andata a vuoto, e vedendo che Rinaldo, tutto ripulito e rivestito, era un gran bell’uomo, la donna inizia a conversare con lui senza celare il suo lampeggiare degli occhi, e Rinaldo, comprendendo, non tarda a dare altrettanti segnali d’intesa, finché i due si gettano nelle braccia l’uno dell’altra e prendono piacere più e più volte.
6. Al mattino presto, prudentemente, i due si salutano e la donna fa rivestire a Rinaldo i panni con cui era arrivato, gli riempie la borsa di denari e Rinaldo, facendo finta di arrivare or ora nel borgo, ritrova il suo fante e anche tutto ciò di cui era stato derubato: i tre delinquenti erano stati arrestati e impiccati.
La novella di Rinaldo d’Esti: il messaggio morale e il significato
Come già detto all’inizio, la storia è riconducibile al tipo delle novelle di peripezia, ma in realtà essa presenta agganci anche ad altre tematiche care a Boccaccio ed è lo stesso Filostrato a dircelo nella breve premessa al racconto: “a raccontarsi mi tira una novella di cose catoliche e di sciagure e d’amore in parte mescolata“.
Dunque: religione (cose catoliche), peripezia (sciagure), amore.
Partendo dalla peripezia, già sappiamo che, a differenza della Giornata prima, la seconda ruota intorno ad un tema prestabilito dalla regina (Filomena) e al quale tutti i novellatori (tranne Dioneo in virtù del suo “privilegio”) devono attenersi: pertanto i racconti, in omaggio al comandamento di Filomena (ragionare di chi, da diverse cose infestato, sia, oltre alla sua speranza, riuscito a lieto fine), esemplificano il tema fondamentale della Fortuna: la sorte che, lungi dall’essere assimilabile alla Provvidenza cristiana, interviene nelle vicende umane innalzando o sprofondando gli individui senza una logica conoscibile.
Le continue permutazioni della Fortuna sono dunque il motore narrativo delle trame di queste novelle così come di quella in esame: i personaggi, attraverso una serie di vicissitudini (in narratologia parliamo di peripezie, da cui l’espressione novella di peripezia), a partire da uno statuto iniziale subiscono una serie di mutamenti ora negativi ora positivi di stato, per approdare poi al lieto fine che in questa Giornata è d’obbligo (rientrando, come si è detto, nel comandamento della regina narrare storie a lieto fine).
Per l’analisi dello statuto del personaggio di Rinaldo e delle sue peripezie, vi suggerisco di leggere il paragrafo “Schema dello statuo del personaggio” nell’articolo Decameron II, 1: la novella di Martellino e di consultare il relativo padlet a questo link:
https://dsr.padlet.org/pierpaoloquattrone/le-peripezie-di-martellino-6jtbw41xmzwqo4j7
Svolgete poi autonomamente lo stesso lavoro sulla novella di Rinaldo.
Abbiamo poi la tematica religiosa, presente seppur in modo meno preponderante rispetto ad altre novelle. Essa si esplica attraverso il riferimento al culto di san Giuliano che si riteneva proteggesse i viandanti se essi, prima di incamminarsi, avessero recitato il paternoster di san Giuliano: verità o superstizione? Altrove, Boccaccio non ha dubbi. Ma si tratta di santi di santità piuttosto dubbia… come in Decameron I,1: la novella di ser Cepperello e in Decameron II, 1: la novella di Martellino. Qui il sarcasmo blasfemo di uno dei delinquenti viene punito e la devozione di Rinaldo premiata, e la novella si conclude infatti con il protagonista che se ne riparte ringraziando Iddio e san Giuliano.
Tipicamente boccacciana è la visione che da questa novella emerge dell’amore: senza ritrosie moralistiche, si gode dell’amore come piacere dei sensi quando se ne ha l’occasione. Se ne gode con gioia ma, come sempre in Boccaccio, mai con volgarità: la scena del corteggiamento dei due che tra un discorso e l’altro si avvicinano al punto in cui entrambi sanno di voler arrivare è magistrale e vale davvero la pena di essere letta (come tutto il Decameron, del resto).
📖 Leggete anche le altre novelle della seconda Giornata del Decameron ⤵️
Decameron II, 1: la novella di Martellino
Decameron II, 3: la novella di Alessandro e l’abate
Decameron II, 4: la novella di Landolfo Rufolo
Decameron II, 5: la novella di Andreuccio da Perugia