
Leggere il Decameron
In questa serie di articoli troverete schede di lettura delle novelle del Decameron affrontate secondo la seguente scaletta:
✔️ scheda generale (narratore, protagonisti, argomento generale);
✔️ la geografia del Decameron: un Padlet 🌍 con la mappa dei luoghi delle novelle;
✔️ sintesi per sequenze;
✔️ il messaggio morale e il significato.
⚠️ Il contenuto di queste schede costituisce una guida/ausilio alla comprensione e NON sostituisce lo studio autonomo e la lettura del testo!
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Ascoltate anche le mie videolezioni introduttive alla lettura del Decameron: i link ai video di YouTube li trovate nei seguenti articoli:
La cornice del Decameron
La peste del Decameron
La brigata del Decameron: introduzione alla prima giornata
I temi del Decameron: Amore, Eros, Donna
I temi del Decameron: Religione, Fortuna
La novella di Alessandro (tre usurai fiorentini): scheda generale
🔵 Giornata II, novella 3
🟠 Narrata da: Pampinea
🟢 Protagonisti: Lamberto, Tedaldo e Agolante, tre usurai fiorentini della famiglia dei Lamberti o secondo altri degli Agolanti (note famiglie fiorentine di parte ghibellina); un giovane loro nipote di nome Alessandro; un giovane abate che si scoprirà essere figlia del re Enrico II d’Inghilterra
🟤 Spazio: dove si svolge la vicenda? Gli uomini protagonisti sono di origine fiorentina, la vicenda di Alessandro e l’abate si svolge nel corso di un viaggio fra Londra, Bruges e Roma
🔴 Argomento generale: come tutte quelle della II Giornata, si tratta di una novella di peripezia: i protagonisti, scampando ad uno o più pericoli, attraverso una serie di vicissitudini riescono in maniera del tutto insperata a salvare se stessi e/o i loro beni (per un’analisi più approfondita del contenuto della novella leggi il commento al termine dell’articolo)
La geografia del Decameron: la mappa della II Giornata
Leggere il Decameron è anche un viaggio meraviglioso e avventuroso attraverso tutta l’Europa mediterranea, che Boccaccio con le sue novelle percorre in lungo e in largo, e ciò vale in particolar modo per questa seconda Giornata dedicata alle peripezie: le vicende dei suoi personaggi, alcune delle quali costituiscono veri e propri romanzi in miniatura, ci conducono da una città all’altra e da una costa all’altra del Mediterraneo, l’altro grande protagonista di questi splendidi racconti.
E come viaggiare senza una mappa? Divertitevi a visualizzare i luoghi della II Giornata con il mio PADLET DI VIAGGIO! ⛵️
Il padlet qui in basso contiene una mappa geografica della II Giornata del Decameron. Quelle colorate sono le icone di tutte le dieci novelle; facendo tap sulle schede in basso vi apparirà il luogo della novella corrispondente.
Se avete problemi a caricare la mappa dal sito potete visualizzarla direttamente cliccando sul link qui di seguito:
https://dsr.padlet.org/pierpaoloquattrone/la-geografia-del-decameron-ii-giornata-83bnai8d3vsyjzc9
La novella di Alessandro e l’abate: riassunto per sequenze
1. Tre giovani fiorentini, figli di un cavaliere della famiglia dei Lamberti (o degli Agolanti, secondo altri), alla sua morte ereditano una fortuna che però sperperano in poco tempo riducendosi in povertà. Per questo motivo, non potendo più degnamente vivere in Firenze, decidono di andare in volontario esilio a Londra dove iniziano ad esercitare l’usura. Grazie alla loro abilità e all’aiuto della Fortuna, in pochi anni si arricchiscono nuovamente.
2. I tre fanno quindi ritorno in Toscana e inviano a Londra un loro nipote, Alessandro, affinché si occupi dei loro affari in Inghilterra. Purtroppo, dimentichi della lezione precedente, riprendono a spendere e spandere senza ritegno, sostenuti però dai denari mandati loro da Alessandro, e nonostante si stiano nuovamente impoverendo riescono a dar mostra di grande ricchezza e ad ottenere credito da tutti.
3. Proprio in quegli anni scoppia una guerra dinastica in Inghilterra ed Alessandro non è più in grado di inviare i denari: i tre fratelli, ormai impossibilitati a salvare le apparenze e a saldare i debiti, finiscono in prigione.
4. Passano diversi anni e Alessandro, che aveva invano atteso la pace, perdute le speranze si risolve a tornare in Toscana. Intrapreso il viaggio e giunto a Bruges, incontra una carovana di monaci benedettini accompagnati da due cavalieri parenti del re d’Inghilterra, già conoscenze di Alessandro, il quale pertanto decide di unirsi alla comitiva. Da costoro egli apprende che fra di loro c’è un monaco appena eletto abate di una grossa abbazia inglese e che la carovana è diretta a Roma per chiedere al papa una dispensa speciale in quanto l’abate è troppo giovane per ricoprire la carica.
5. L’abate nota Alessandro e si innamora di lui a prima vista; il fuoco si accende ancora di più quando egli inizia a conversare con lui e nota il suo bel parlare e i suoi modi cortesi. La comitiva intanto, giunta in Toscana, fa sosta presso un piccolo borgo e per avventura, non essendoci sufficienti camere nell’osteria, Alessandro viene sistemato nella camera dell’abate.
5. L’abate, deciso a soddisfare il suo desiderio, insiste affinché Alessandro si corichi nel suo letto e lo ottiene malgrado la ritrosia del giovane. Dopo i primi approcci e notato lo stupore di Alessandro, l’abate fa in modo che egli si accorga che in realtà è una donna e gli confessa che sta andando a Roma a farsi maritare dal papa. Il giovane, stimando la donna nobile e ricca e vedendola bellissima, passa l’intera notte con lei ed entrambi godono del reciproco amore.
6. Arrivati finalmente a Roma presso la curia, l’abate tiene un discorso di fronte al papa e gli racconta di essere in realtà la figlia del re d’Inghilterra, fuggita con parte delle ricchezze del padre per scampare ad un matrimonio combinato con il vecchio re di Scozia; lo supplica perciò di maritarla ad Alessandro. Il papa suo malgrado acconsente, come messo di fronte a fatto compiuto, e pacificata la comitiva dell’abate che non aveva accolto con piacere la…sorpresa, il giorno seguente celebra le nozze.
7. La coppia parte per Firenze, dove Alessandro fa liberare i fratelli pagando tutti i loro debiti, e giunti in Inghilterra riesce a pacificare le discordie dinastiche, guadagnando la stima di tutto il popolo e ottenendo di esser nominato conte. Secondo alcuni arrivò anche a conquistare la Scozia e a diventarne re.
La novella di Alessandro e l’abate: il messaggio morale e il significato
Come già detto all’inizio, la storia è riconducibile al tipo delle novelle di peripezia a lieto fine, la cui struttura si presenta costante: la Fortuna e l’errore umano, quindi in pratica una combinazione di caso e di colpa, intervengono a mettere il/i protagonista/i in una o più situazioni di pericolo, che si risolvono alla fine grazie ad un nuovo intervento della Fortuna e ad un’accorta mossa del protagonista.
Nel racconto in questione il modello è peraltro più complicato in quanto alla storia di Alessandro, che costituisce il nucleo narrativo principale, si aggiunge un altro piano del racconto, quello relativo ai tre fratelli, le cui vicende pur marginali sono il presupposto per introdurre la figura del giovane protagonista.
Dalla lettura della novella è agevole individuare i vari elementi strutturali della peripezia: ad es. la Fortuna interviene quando la guerra scoppiata in Inghilterra impedisce ad Alessandro di inviare il denaro a Firenze, ma anche quando combina l’incontro del giovane con la carovana di monaci fra i quali (nuovo caso fortuito) ci sono due cavalieri che egli già conosceva.
D’altra parte al principio della novella Boccaccio evidenzia chiaramente l’errore di misura dei tre usurai fiorentini: alla morte del padre, essi iniziano a spendere senza alcuno altro governo che del loro medesimo piacere, senza alcuno freno o ritegno: peccato mortale per la religione boccacciana dell’accorta misura e dell’intelligenza! Al primo errore segue il ravvedimento: aperse loro gli occhi la povertà, li quali la ricchezza aveva tenuti chiusi; i tre, però, ci cascano di nuovo: avendo dimenticato a qual partito gli avesse lo sconcio spendere altra volta recati, … più che mai strabocchevolmente spendevano…
Sotto l’aspetto dell’analisi del tema della Fortuna, questa novella è importante anche perché in principio Boccaccio, per bocca di Pampinea che sta commentando la novella di Rinaldo d’Esti appena conclusasi, offre la più completa teorizzazione del concetto di Fortuna che si possa incontrare nell’opera. Vale la pena di riportarla; la spiegazione integrale del tema della Fortuna in Boccaccio la trovate qui: I temi del Decameron: Religione, Fortuna.
… niuno dee aver maraviglia, se discretamente pensa che tutte le cose, le quali noi scioccamente nostre chiamiamo, sieno nelle sue mani, e per conseguente da lei secondo il suo occulto giudicio, senza alcuna posa d’uno in altro e d’altro in uno successivamente, senza alcuno conosciuto ordine da noi, esser da lei permutate.
📖 Leggete anche le altre novelle della seconda Giornata del Decameron ⤵️
Decameron II, 1: la novella di Martellino
Decameron II, 2: la novella di Rinaldo d’Esti
Decameron II, 4: la novella di Landolfo Rufolo
Decameron II, 5: la novella di Andreuccio da Perugia