Decameron I, 6: la novella dell’inquisitore

Leggere il Decameron

In questa serie di articoli troverete schede di lettura delle novelle del Decameron affrontate secondo la seguente scaletta:
✔️ scheda generale (narratore, protagonisti, argomento generale);
✔️ sintesi per sequenze;
✔️ il messaggio morale e il significato.

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Ascoltate anche le mie videolezioni introduttive alla lettura del Decameron: il link ai video di YouTube lo trovate nei seguenti articoli:
La cornice del Decameron
La peste del Decameron
La brigata del Decameron: introduzione alla prima giornata
I temi del Decameron: Amore, Eros, Donna
I temi del Decameron: Religione, Fortuna

La novella dell’inquisitore: scheda generale

🔵 Giornata I, novella 6
🟠 Narrata da: Emilia
🟢 Protagonisti: un non meglio identificato inquisitore, probabilmente il francescano Pietro dall’Aquila, inquisitore a Firenze dal 1344 al 1347, oppure l’altro francescano Mino da san Quirico, inquisitore dal 1332 al 1334 e destituito per la sua condotta scorretta e la sua avidità insaziabile di denaro; un anonimo ricco uomo
🟤 Spazio: dove si svolge la vicenda? Firenze
🔴 Argomento generale: come le precedenti novella di ser Cepperello e novella di Abraam giudeo, anche questa è costruita intorno alla tematica religiosa e stigmatizza con particolare sdegno l’ipocrisia e l’avarizia dei religiosi.

La geografia del Decameron: la mappa della I Giornata

Leggere il Decameron è anche un viaggio meraviglioso e avventuroso attraverso tutta l’Europa mediterranea, che Boccaccio con le sue novelle percorre in lungo e in largo. I protagonisti di questa prima Giornata ci conducono da Parigi a Cipro all’Egitto passando per molteplici città italiane.
E come viaggiare senza una mappa? Divertitevi a visualizzare i luoghi della I Giornata con il mio PADLET DI VIAGGIO! ⛵️😊
Il padlet qui in basso contiene una mappa geografica della I Giornata del Decameron. Quelle colorate sono le icone di tutte le dieci novelle; facendo tap sulle schede in basso vi apparirà il luogo della novella corrispondente.
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La novella dell’inquisitore: riassunto per sequenze

1. Premessa di Emilia: anche questa novella, come quella appena narrata della marchesana di Monferrato, vuol dimostrare come l’intelligente uso della parola possa mordere e pungere i difetti altrui.

2. Un ricco e buon uomo, trovandosi a bere in compagnia di amici, usa l’ingenuità di affermare che quel vino è così buono che lo berrebbe pure Cristo.

3. Le parole dell’uomo vengono riportate ad un inquisitore noto molto più per la sua avidità nell’investigare nelle tasche altrui che nell’investigare la purezza dell’altrui fede. Infatti, sapendo che il malcapitato è molto ricco, egli si industria subito di trovare il modo per spillargli denaro.

4. Pertanto lo convoca prospettandogli un severo processo per blasfemia e l’uomo, terrorizzato, si convince ad “ungergli le mani” cioè a corromperlo con una gran quantità di denaro. L’inquisitore naturalmente, che a nient’altro che a questo mirava, si lascia corrompere e commina alla vittima solo una blanda punizione: indossare una veste con una croce e presentarsi a lui ogni giorno all’ora di pranzo.

5. Una mattina, durante la messa, l’uomo sente recitare un passo del Vangelo in cui si dice che per ogni azione compiuta in terra Dio ne restituirà in cielo cento volte tanto. Presentatosi dunque all’inquisitore all’ora di pranzo, si mostra rattristato per ciò che aveva udito a messa. Il frate, come da aspettativa, gli domanda perché, e l’uomo risponde che aveva visto i pentoloni di brodaglia che i frati usano elargire come elemosina ai poveri: sicché, secondo quanto scritto nel Vangelo, i frati avrebbero mangiato in eterno tanta di quella broda che tutti ci si sarebbero affogati.

5. L’inquisitore, trafitto dalle parole pungenti dell’uomo e compreso di essere stato smascherato nella sua ipocrisia e avarizia, in uno scatto d’ira congeda l’uomo dicendogli di non comparire più davanti a lui e di fare da allora in poi ciò che gli piaccia.

La novella dell’inquisitore: il messaggio morale e il significato

La premessa di Emilia contiene i termini-chiave che ci guidano all’interpretazione della novella: morso dato da un valente uomo secolare ad uno avaro religioso. Anche in questo caso dunque, come nella maggior parte delle novelle della prima giornata, la morale oscilla tra l’esaltazione del motto di spirito che morde i difetti altrui e la denuncia dell’immoralità dei chierici.

L’anonimo protagonista pecca dapprima di ingenuità (peccato mortale nella visione del mondo di Boccaccio) nel momento in cui poco accortamente afferma che il vino lo berrebbe volentieri anche Cristo: “assai più ricco di denari che di senno” stigmatizza infatti Boccaccio.
Ampiamente però si rifà della sua disavvedutezza, trovando il modo di mordere con ridevol motto la bradaiuola ipocresia de’ religiosi.

In questa novella lo stigma verbale di Boccaccio nei confronti dell’inquisitore risulta particolarmente aggressivo. La sua avidità è descritta con toni di feroce sarcasmo: egli è divoto di san Giovanni Boccadoro, immagine ironica e piuttosto diffusa all’epoca con riferimento all’etimologia di san Giovanni Crisostomo (dal greco, χρυσούς= oro e στωμα = bocca); il denaro che l’uomo gli versa per corromperlo molto giova alle pestilenziose avarizie dei chierici e spezialmente de’ frati minori, che denari non osan toccare, con evidente estensione della denuncia boccacciana dal singolo frate all’intera comunità francescana che per statuto dovrebbe più degli altri chierici osservare il voto di povertà; quanto all’ipocrisia del donare ai poveri gli avanzi di cibo, Boccaccio affida il commento a Filostrato, che nella premessa della novella seguente (Decameron I, 7: la novella di Bergamino) loda il valente uomo che trafisse l’inquisitore per la ipocrita carità de’ frati, che quello danno a’ poveri che converrebbe loro dare al porco.

📖 Leggete anche le altre novelle della prima Giornata del Decameron ⤵️

Decameron I,1: la novella di ser Cepperello.
Decameron I, 2: la novella di Abraam giudeo.
Decameron I, 3: la novella di Melchisedech giudeo
Decameron I, 4: il giovane monaco e il vecchio abate.
Decameron I, 5: la novella della marchesana di Monferrato
Decameron I, 7: la novella di Bergamino
Decameron I, 8: la novella di messer Ermino Avarizia
Decameron I, 9: la novella del re di Cipri
Decameron I, 10: la novella di maestro Alberto