Origini dell’italiano

“L’italiano deriva dal latino”: un’affermazione letta e sentita spesso, ma cosa significa esattamente dire che una lingua “deriva” da un’altra? Ve lo spiego, come sempre in modo chiaro e piacevole, nella mia prima videolezione dedicata alla letteratura italiana delle origini, incominciando dal “quando”:

Quando è avvenuto il passaggio dal latino al volgare italiano e, più in generale, alle lingue romanze? Si è trattato di un processo lentissimo, incominciato all’incirca alla fine dell’Impero romano e continuato per secoli fino a toccare il suo apice intorno all’anno Mille, quando il neonato volgare, ancora rozzo e informe, iniziò ad essere scritto in quelli che oggi conosciamo come Primi documenti in volgare .

Ma perché il latino si è trasformato e come, in concreto, è avvenuta la derivazione latino-volgare? È il passaggio più difficile da capire ma che vi risulterà chiarissimo se vi lascerete accompagnare da me in questo viaggio affascinante alla scoperta dell’alba della nostra lingua. Il volgare non nasce in realtà dal latino classico, quello insomma degli autori latini che conosciamo e leggiamo, ma dal latino parlato a livello popolare, il cd. latino volgare: mentre cioè il latino classico, cristallizzato dalla letteratura e da una solida grammatica, continuava a rimanere pressoché identico a se stesso (e così è rimasto fino ai nostri giorni), il latino parlato iniziava il suo cammino che lo avrebbe portato, attraverso mutamenti fonetici, morfologici e sintattici, a diventare una lingua simile al futuro italiano.

Derivazione latino-volgare

Un esempio e una dimostrazione di questo processo ce lo offre la famosa Appendix Probi, una lista di “errori di latino da correggere” che un maestro di scuola del VI-V secolo redasse per i suoi studenti. Di questo e di tutto il resto vi parlo nel mio video, come sempre con l’aiuto delle mie lavagnette (nell’immagine ne vedete una) per seguire meglio la mia spiegazione e prendere appunti. Buon ascolto!