Verbi transitivi e intransitivi: che differenza c’è?

Verbi transitivi e intransitivi: che cosa sono?

Ne sentite parlare dai tempi delle elementari ma ancora non avete capito la differenza perché la grammatica non è il vostro forte (tranquilli, succede: a me capitava con la matematica 😩)? Oppure la spiegazione che avete ascoltato in classe non era delle migliori? O forse non ne avete ricevuta nessuna e adesso che state studiando il latino siete in difficoltà?

Nessun problema! Qualunque sia il vostro caso, la bella notizia è che nel mio canale Youtube @HerrQuattrone ho pubblicato proprio la videolezione che fa per voi! È una delle primissime che ho registrato quando ho aperto il canale e quindi sentirete solo la mia voce che accompagna le tavole e gli schemi (io in carne ed ossa sono arrivato qualche mese dopo…) ma, a quanto scrivono anche nei commenti, è chiarissima e precisa e posso promettervi che ascoltandola capirete tutto al meglio.

In questo breve articolo vi schematizzo solo sinteticamente le differenze fra i due gruppi di verbi, per vostra comodità nel caso in cui li abbiate già studiati e abbiate bisogno di uno sguardo riassuntivo, ma con l’avvertenza che queste righe non sono sufficienti per una comprensione approfondita dell’argomento 👍🏻

Verbi transitivi e intransitivi: le differenze (riassunto per punti)

✔️ TRANSITIVI: l’azione può transitare direttamente su un oggetto (in analisi logica lo chiamerete complemento oggetto);
☑️ INTRANSITIVI: l’azione non può transitare direttamente su un oggetto. Di conseguenza ⤵️

✔️ TRANSITIVI: possono reggere un complemento oggetto (anche detto “complemento diretto”);
☑️ INTRANSITIVI: non possono reggere un complemento oggetto ma solo complementi cd. “indiretti” (complemento di termine, complementi di luogo, tempo, modo, etc.).

✔️ TRANSITIVI: rispondono alla domanda “chi? che cosa?” (Non a caso, la domanda a cui risponde il complemento oggetto);  es. Luigi legge ➡️ che cosa? Il giornale (compl. oggetto)
☑️ INTRANSITIVI: non possono rispondere alla domanda “chi? che cosa?” (e infatti non possono reggere un compl. oggetto) ma solo ad altre domande tipiche di altri complementi indiretti (es. “come, dove, a chi, quando?”) etc. Es. Il cane abbaia ➡️ chi? che cosa? Come vedete non è possibile porre questa domanda al verbo abbaiare, ma solo altre domande come “quando, perché, dove abbaia?” etc., domande a cui corrispondono altri complementi (cd. indiretti ——–> nel mio video linkato in alto vi spiego bene la differenza tra complementi diretti/indiretti).

⚠️ Attenzione ❗️I verbi transitivi possono reggere un complemento oggetto = possono anche solo teoricamente avere un complemento oggetto, ma non deve essere necessariamente presente. Esempio: in una frase come “Luigi sta leggendo” il verbo leggere è comunque transitivo perché può rispondere alla domanda “che cosa?” anche se il compl. oggetto (es. il giornale) non è specificato.

✔️ TRANSITIVI: possono avere la forma passiva, es. Luigi legge il giornale (attivo), Il giornale è letto da Luigi (passivo). Come vedete, al passivo quello che era complemento oggetto diventa soggetto;
☑️ INTRANSITIVI: non possono avere la forma passiva per il semplice motivo che non possono avere un complemento oggetto che diventi soggetto, es. “Il cane abbaia” non può diventare “❓è abbaiato”.